Da oggi questo blog non verrà più aggiornato. Tutto il materiale d'archivio ed eventuali nuovi aggiornamenti sul tema trattato nel nostro film "Occupiamo l'Emilia" verranno inseriti nel nostro blog ufficiale: Officine Tolau.
Continuate a seguirci su quelle pagine. Per contattarci: officinetolau@gmail.com
venerdì 13 gennaio 2012
Tra Bossi e Maroni è la resa dei conti
E' di appena mezz'ora fa questo post pubblicato da Roberto Maroni sulla bacheca della sua pagina Facebook:
*** MI HANNO APPENA CHIAMATO PER COMUNICARMI CHE LA SEGRETERIA NAZIONALE HA DECISO DI IMPEDIRMI DI TENERE GLI INCONTRI PUBBLICI GIÀ PROGRAMMATI IN TUTTA LA LOMBARDIA. *** Non so perchè, nessuno me l'ha spiegato, sono stupefatto, mi viene da vomitare. Qualcuno vuole cacciarmi dalla Lega, ma io non mollo!!!
Dopo la spaccatura tra i due leader leghisti sul caso Cosentino, il segnale che il Capo manda al suo eterno delfino è di quelli pesanti.
*** MI HANNO APPENA CHIAMATO PER COMUNICARMI CHE LA SEGRETERIA NAZIONALE HA DECISO DI IMPEDIRMI DI TENERE GLI INCONTRI PUBBLICI GIÀ PROGRAMMATI IN TUTTA LA LOMBARDIA. *** Non so perchè, nessuno me l'ha spiegato, sono stupefatto, mi viene da vomitare. Qualcuno vuole cacciarmi dalla Lega, ma io non mollo!!!
Dopo la spaccatura tra i due leader leghisti sul caso Cosentino, il segnale che il Capo manda al suo eterno delfino è di quelli pesanti.
venerdì 28 ottobre 2011
Presidente, ma si occupi di tagliar nastri...
Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, il leghista Davide Boni, decide di prendere spunto da un provvedimento della rossa Emilia-Romagna e tagliare i vitalizi dei consiglieri regionali. Ma, come racconta oggi Libero (qui l'articolo in pdf), i colleghi del Pirellone non la prendono tanto bene. Il capogruppo del suo partito, Stefano Galli, non gliela manda a dire: «Lui deve occuparsi delle cose che più lo riguardano direttamente come tagliare i nastri, di politica se ne occupano le commissioni. Di quel che ha detto non ce ne frega un caz..»
«Delle sue proposte non ce ne frega un c...». Il capogruppo Stefano Galli sintetizza così le perplessità del Carroccio circa le uscite del collega di partito Davide Boni. Il presidente del Consiglio regionale non sembra più godere di grande popolarità tra i suoi colleghi. Il tutto da quando ha deciso di convocare una conferenza stampa per illustrare il suo personalissimo piano per cancellare alcuni dei privilegi degli eletti al Pirellone. Tema principale: «Anticipare l’abolizione del vitalizio ai consiglieri regionali già apartire da questa legislatura». La ragione: oggi chiunque sia stato eletto in un'assemblea regionale matura in soli cinque anni il diritto di percepire una pensione (pari a circa 1700 per una legislatura) una volta raggiunti i sessant’anni di età. Un benefit che la conferenza delle Regioni italiane, presieduta dall’emiliano Vasca Errani, ha già deciso di eliminare, ma a partire dalla prossima legislatura. Boni ha pensato di andare oltre, chiedendo che almeno in Lombardia il giro di vite venisse imposto a partire da questo mandato, prevedendo anche un taglio delle auto blu per membri del consiglio di presidenza dell’aula.
Il problema di Boni è che proprio ieri in Regione si riuniva la commissione consiliare convocata dai partiti proprio per tentare una di trovare una sintesi tra le proposte arrivate da sinistra e destra sui costi della politica. Una sovrapposizione che i consiglieii hanno giudicato più che sospetta. Boni è stato accusato da più parti di aver “esondato rispetto alle sue effettive competenze e di aver affondato ii colpo per guadagnare qualche paginata sin quotidiani.
Per il presidente del comitato Sante Zuffada (Pdl) si è trattato di «una grossa scorrettezza e una sovrapposizione sbagliata di ruoli». Il segretario regionale Pd Maurizio Martina ha annunciato che «il punto è distinguere tra propaganda e lavoro serio», annunciando anche la decisione unanime dei i rappresentanti dei scrivere una lettera ufficiale al presidente Boni su quanto accaduto e la proposta di “boicottare” l’incontro sui costi della politica organizzato da Boni la prossima settimana.
Il commento più duro, tuttavia, pare essere proprio quello del collega di partito di Boni, Stefano Galli «Lui deve occuparsi delle cose che più lo riguardano direttamente come tagliare i nastri», ha detto il capogruppo lumbard, «di politica se ne occupano le commissioni. Di quel che ha detto non ce ne frega un caz.. la sua è un’iniziativa irrispettosa dell’istituzione». Come detto, per Galli come per gli altri capogruppo il problema riguardo alle proposte di Boni non riguarda certo la sua voglia di sforbiciate, che comunque vada arriveranno a breve. Il punto, secondo Galli, è che ha parlato senza conoscere la materia. «La verità è che non si possono cancellare diritti acquisiti come sostiene qualcuno», continua il consigliere, «Gli esperti ci dicono che eliminando da ora i vitalizi rischiamo di trovarci di fronte a un'infinità di cause, con il rischio dì perderle, di pagare gli interessi e di fare la figura degli imbecilli».
Il comitato sia lavorando auna soluzione ibrida, eliminando ogni privilegio dalla prossima legislatura ma lasciando ai politici la possibilità di creare un fondo pensionistico “privato’. Per il resto, sembra che l’intenzione dei partiti sia quella di tagliare del 10% una lunga lista di spese, da quelle per il mantenimento dei gruppi consiliari a quelle per le segreterie.
Dalla parte di Boni si schiera solo l’Idv. Per il capogruppo in Regione Stefano Zamponi, da sempre in prima fila per cercare di decurtare diarie e simili, i problemi tecnici sono del tutto secondari in i questo momento. «Sembra che Boni abbia copiato le nostre proposte», ha spiegato il capogruppo i dipietrista, «noi, però, abbiamo chiesto di più: vogliamo che si intervenga anche su chi ha fatto il consigliere in passato e ha già effettivamente maturato la pensiome. Oggi, se uno ha fatto una sola legislatura in Regione, ha diritto a circa 1700-1800 euro di ‘pensione”. Non credo che tagliando il dieci per cento rovineremo qualche famiglia».
«Delle sue proposte non ce ne frega un c...». Il capogruppo Stefano Galli sintetizza così le perplessità del Carroccio circa le uscite del collega di partito Davide Boni. Il presidente del Consiglio regionale non sembra più godere di grande popolarità tra i suoi colleghi. Il tutto da quando ha deciso di convocare una conferenza stampa per illustrare il suo personalissimo piano per cancellare alcuni dei privilegi degli eletti al Pirellone. Tema principale: «Anticipare l’abolizione del vitalizio ai consiglieri regionali già apartire da questa legislatura». La ragione: oggi chiunque sia stato eletto in un'assemblea regionale matura in soli cinque anni il diritto di percepire una pensione (pari a circa 1700 per una legislatura) una volta raggiunti i sessant’anni di età. Un benefit che la conferenza delle Regioni italiane, presieduta dall’emiliano Vasca Errani, ha già deciso di eliminare, ma a partire dalla prossima legislatura. Boni ha pensato di andare oltre, chiedendo che almeno in Lombardia il giro di vite venisse imposto a partire da questo mandato, prevedendo anche un taglio delle auto blu per membri del consiglio di presidenza dell’aula.
Il problema di Boni è che proprio ieri in Regione si riuniva la commissione consiliare convocata dai partiti proprio per tentare una di trovare una sintesi tra le proposte arrivate da sinistra e destra sui costi della politica. Una sovrapposizione che i consiglieii hanno giudicato più che sospetta. Boni è stato accusato da più parti di aver “esondato rispetto alle sue effettive competenze e di aver affondato ii colpo per guadagnare qualche paginata sin quotidiani.
Per il presidente del comitato Sante Zuffada (Pdl) si è trattato di «una grossa scorrettezza e una sovrapposizione sbagliata di ruoli». Il segretario regionale Pd Maurizio Martina ha annunciato che «il punto è distinguere tra propaganda e lavoro serio», annunciando anche la decisione unanime dei i rappresentanti dei scrivere una lettera ufficiale al presidente Boni su quanto accaduto e la proposta di “boicottare” l’incontro sui costi della politica organizzato da Boni la prossima settimana.
Il commento più duro, tuttavia, pare essere proprio quello del collega di partito di Boni, Stefano Galli «Lui deve occuparsi delle cose che più lo riguardano direttamente come tagliare i nastri», ha detto il capogruppo lumbard, «di politica se ne occupano le commissioni. Di quel che ha detto non ce ne frega un caz.. la sua è un’iniziativa irrispettosa dell’istituzione». Come detto, per Galli come per gli altri capogruppo il problema riguardo alle proposte di Boni non riguarda certo la sua voglia di sforbiciate, che comunque vada arriveranno a breve. Il punto, secondo Galli, è che ha parlato senza conoscere la materia. «La verità è che non si possono cancellare diritti acquisiti come sostiene qualcuno», continua il consigliere, «Gli esperti ci dicono che eliminando da ora i vitalizi rischiamo di trovarci di fronte a un'infinità di cause, con il rischio dì perderle, di pagare gli interessi e di fare la figura degli imbecilli».
Il comitato sia lavorando auna soluzione ibrida, eliminando ogni privilegio dalla prossima legislatura ma lasciando ai politici la possibilità di creare un fondo pensionistico “privato’. Per il resto, sembra che l’intenzione dei partiti sia quella di tagliare del 10% una lunga lista di spese, da quelle per il mantenimento dei gruppi consiliari a quelle per le segreterie.
Dalla parte di Boni si schiera solo l’Idv. Per il capogruppo in Regione Stefano Zamponi, da sempre in prima fila per cercare di decurtare diarie e simili, i problemi tecnici sono del tutto secondari in i questo momento. «Sembra che Boni abbia copiato le nostre proposte», ha spiegato il capogruppo i dipietrista, «noi, però, abbiamo chiesto di più: vogliamo che si intervenga anche su chi ha fatto il consigliere in passato e ha già effettivamente maturato la pensiome. Oggi, se uno ha fatto una sola legislatura in Regione, ha diritto a circa 1700-1800 euro di ‘pensione”. Non credo che tagliando il dieci per cento rovineremo qualche famiglia».
lunedì 3 ottobre 2011
Quando il Pci invocava una grande "Lega del Po"
Una grande "Lega del Po", che riunisca le regioni del Nord, per superare la crisi economica.
Umberto Bossi (Lega Nord) 2011?
No, Guido Fanti (Pci) 1975, Presidente della Regione Emilia-Romagna, alla guida di una coalizione "socialcomunista", che il 6 novembre 1975 così dichiarava in un'intervista a Francesco Santini de "La Stampa":
"Le Regioni, rifiutando di chiudersi in se stesse, sono chiamate a svolgere il ruolo di protagoniste della politica nazionale e il consolidarsi di rapporti permanenti nell'area padana rappresenta un contributo decisivo [...] Le cinque regioni del Po sono chiamate a incidere come fattore di riequilibrio". E ancora : "Convogliare l'apporto coordinato di un'area geografica che ha in comune un groviglio di problemi irrisolti, di scelte non fatte".
Insomma, la Padania non esiste. Ma a sinistra la si invocava quasi 40 anni fa.
Umberto Bossi (Lega Nord) 2011?
No, Guido Fanti (Pci) 1975, Presidente della Regione Emilia-Romagna, alla guida di una coalizione "socialcomunista", che il 6 novembre 1975 così dichiarava in un'intervista a Francesco Santini de "La Stampa":
"Le Regioni, rifiutando di chiudersi in se stesse, sono chiamate a svolgere il ruolo di protagoniste della politica nazionale e il consolidarsi di rapporti permanenti nell'area padana rappresenta un contributo decisivo [...] Le cinque regioni del Po sono chiamate a incidere come fattore di riequilibrio". E ancora : "Convogliare l'apporto coordinato di un'area geografica che ha in comune un groviglio di problemi irrisolti, di scelte non fatte".
Insomma, la Padania non esiste. Ma a sinistra la si invocava quasi 40 anni fa.
mercoledì 22 giugno 2011
Volti padani
Da Il Post, la corrispondenza da Pontida dell'inviato del quotidiano online, ma sopratutto, una straordinaria galleria di volti padani.
sabato 18 giugno 2011
Pontida 2011 - I leghisti "avvisano" il Senatur: "Bossi, tira fora i coujun"
I militanti della Lega Nord si preparano alla giornata di domani, 19 giugno 2011. L'attesa per quello che dirà Bossi è altissima. Il segnale che arriva dalla base leghista è chiaro: o il governo Berlusconi manterrà l'impegno di fare le riforme promesse da tempo - a cominciare dal completamente del federalismo fiscale - oppure la Lega staccherà la spina all'esecutivo. E al Senatur chiedono senza mezzi termini: "Adesso o mai più: Bossi, tira fora i coujun".
venerdì 17 giugno 2011
Una minoranza che cresce?
Ieri sera presentazione ad Anversa di "Occupiamo l'Emilia". Presente Paolo Tomassone insieme a Eleonora Bianchini che ha parlato del suo volume "Il libro che la Lega Nord non ti farebbe mai leggere" edito da Newton Compton.
Stasera altra presentazione a Lecco, come riportato da Leccoprovincia.it
Ad un anno di Amministrazione Brivio (Partito Democratico) nel Comune di Lecco espugnato alla Lega, dopo il recente esito positivo per il centrosinistra alle elezioni amministrative nella provincia di Lecco e nelle principali città italiane, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, i Giovani Democratici invitano tutta la cittadinanza – e non solo i giovani – ad una serata di riflessione sul fenomeno leghista.
La Lega ha tentato di conquistare anche i territori “rossi” dell’Italia?
Chi è il popolo della Lega?
E’ vero che anche le persone che si reputano di sinistra hanno votato la Lega?
Sono queste alcune delle domande che il gruppo dei Giovani Democratici – guidati dal SEGRETARIO GIACOMO GILARDI – si è posto, questioni complesse che troveranno una risposta venerdì 17 sera durante la quale verrà proiettato il film documentario “Occupiamo l’Emilia” di Officine Tolau al quale seguirà l’incontro due degli autori: Stefano Aurighi e Davide Lombardi.
“Occupiamo l’Emilia” è un film inchiesta sull’avanzata della Lega Nord nella regione rossa per eccellenza.
Il dvd è disponibile in tutte le librerie al prezzo di € 9,90. In allegato al dvd c’è anche un volume contenente il resoconto di un focus a cui hanno partecipato Angelo Alessandri, segretario della Lega Nord Emilia, Gianluca Pini, segretario Lega Nord Romagna e il politologo Massimiliano Panarari. In appendice l’analisi dei flussi di voto realizzata dai ricercatori Gianluca Passarelli e Dario Tuorto dell’Istituto Cattaneo di Bologna.
Serata di approndimento a cura dei Giovani Democratici della Prov. di Lecco
Venerdì 17 Giugno ore 21.00 - Festa Democratica di Rancio – Circolo Libero Pensiero Lecco
Stasera altra presentazione a Lecco, come riportato da Leccoprovincia.it
Ad un anno di Amministrazione Brivio (Partito Democratico) nel Comune di Lecco espugnato alla Lega, dopo il recente esito positivo per il centrosinistra alle elezioni amministrative nella provincia di Lecco e nelle principali città italiane, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, i Giovani Democratici invitano tutta la cittadinanza – e non solo i giovani – ad una serata di riflessione sul fenomeno leghista.
La Lega ha tentato di conquistare anche i territori “rossi” dell’Italia?
Chi è il popolo della Lega?
E’ vero che anche le persone che si reputano di sinistra hanno votato la Lega?
Sono queste alcune delle domande che il gruppo dei Giovani Democratici – guidati dal SEGRETARIO GIACOMO GILARDI – si è posto, questioni complesse che troveranno una risposta venerdì 17 sera durante la quale verrà proiettato il film documentario “Occupiamo l’Emilia” di Officine Tolau al quale seguirà l’incontro due degli autori: Stefano Aurighi e Davide Lombardi.
“Occupiamo l’Emilia” è un film inchiesta sull’avanzata della Lega Nord nella regione rossa per eccellenza.
Il dvd è disponibile in tutte le librerie al prezzo di € 9,90. In allegato al dvd c’è anche un volume contenente il resoconto di un focus a cui hanno partecipato Angelo Alessandri, segretario della Lega Nord Emilia, Gianluca Pini, segretario Lega Nord Romagna e il politologo Massimiliano Panarari. In appendice l’analisi dei flussi di voto realizzata dai ricercatori Gianluca Passarelli e Dario Tuorto dell’Istituto Cattaneo di Bologna.
Serata di approndimento a cura dei Giovani Democratici della Prov. di Lecco
Venerdì 17 Giugno ore 21.00 - Festa Democratica di Rancio – Circolo Libero Pensiero Lecco
Iscriviti a:
Post (Atom)