venerdì 28 ottobre 2011

Presidente, ma si occupi di tagliar nastri...

Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, il leghista Davide Boni, decide di prendere spunto da un provvedimento della rossa Emilia-Romagna e tagliare i vitalizi dei consiglieri regionali. Ma, come racconta oggi Libero (qui l'articolo in pdf), i colleghi del Pirellone non la prendono tanto bene. Il capogruppo del suo partito, Stefano Galli, non gliela manda a dire: «Lui deve occuparsi delle cose che più lo riguardano direttamente come tagliare i nastri, di politica se ne occupano le commissioni. Di quel che ha detto non ce ne frega un caz..»

«Delle sue proposte non ce ne frega un c...». Il capogruppo Stefano Galli sintetizza così le perplessità del Carroccio circa le uscite del collega di partito Davide Boni. Il presidente del Consiglio regionale non sembra più godere di grande popolarità tra i suoi colleghi. Il tutto da quando ha deciso di convocare una conferenza stampa per illustrare il suo personalissimo piano per cancellare alcuni dei privilegi degli eletti al Pirellone. Tema principale: «Anticipare l’abolizione del vitalizio ai consiglieri regionali già apartire da questa legislatura». La ragione: oggi chiunque sia stato eletto in un'assemblea regionale matura in soli cinque anni il diritto di percepire una pensione (pari a circa 1700 per una legislatura) una volta raggiunti i sessant’anni di età. Un benefit che la conferenza delle Regioni italiane, presieduta dall’emiliano Vasca Errani, ha già deciso di eliminare, ma a partire dalla prossima legislatura. Boni ha pensato di andare oltre, chiedendo che almeno in Lombardia il giro di vite venisse imposto a partire da questo mandato, prevedendo anche un taglio delle auto blu per membri del consiglio di presidenza dell’aula.

Il problema di Boni è che proprio ieri in Regione si riuniva la commissione consiliare convocata dai partiti proprio per tentare una di trovare una sintesi tra le proposte arrivate da sinistra e destra sui costi della politica. Una sovrapposizione che i consiglieii hanno giudicato più che sospetta. Boni è stato accusato da più parti di aver “esondato rispetto alle sue effettive competenze e di aver affondato ii colpo per guadagnare qualche paginata sin quotidiani.
Per il presidente del comitato Sante Zuffada (Pdl) si è trattato di «una grossa scorrettezza e una sovrapposizione sbagliata di ruoli». Il segretario regionale Pd Maurizio Martina ha annunciato che «il punto è distinguere tra propaganda e lavoro serio», annunciando anche la decisione unanime dei i rappresentanti dei scrivere una lettera ufficiale al presidente Boni su quanto accaduto e la proposta di “boicottare” l’incontro sui costi della politica organizzato da Boni la prossima settimana.

Il commento più duro, tuttavia, pare essere proprio quello del collega di partito di Boni, Stefano Galli «Lui deve occuparsi delle cose che più lo riguardano direttamente come tagliare i nastri», ha detto il capogruppo lumbard, «di politica se ne occupano le commissioni. Di quel che ha detto non ce ne frega un caz.. la sua è un’iniziativa irrispettosa dell’istituzione». Come detto, per Galli come per gli altri capogruppo il problema riguardo alle proposte di Boni non riguarda certo la sua voglia di sforbiciate, che comunque vada arriveranno a breve. Il punto, secondo Galli, è che ha parlato senza conoscere la materia. «La verità è che non si possono cancellare diritti acquisiti come sostiene qualcuno», continua il consigliere, «Gli esperti ci dicono che eliminando da ora i vitalizi rischiamo di trovarci di fronte a un'infinità di cause, con il rischio dì perderle, di pagare gli interessi e di fare la figura degli imbecilli».

Il comitato sia lavorando auna soluzione ibrida, eliminando ogni privilegio dalla prossima legislatura ma lasciando ai politici la possibilità di creare un fondo pensionistico “privato’. Per il resto, sembra che l’intenzione dei partiti sia quella di tagliare del 10% una lunga lista di spese, da quelle per il mantenimento dei gruppi consiliari a quelle per le segreterie.
Dalla parte di Boni si schiera solo l’Idv. Per il capogruppo in Regione Stefano Zamponi, da sempre in prima fila per cercare di decurtare diarie e simili, i problemi tecnici sono del tutto secondari in i questo momento. «Sembra che Boni abbia copiato le nostre proposte», ha spiegato il capogruppo i dipietrista, «noi, però, abbiamo chiesto di più: vogliamo che si intervenga anche su chi ha fatto il consigliere in passato e ha già effettivamente maturato la pensiome. Oggi, se uno ha fatto una sola legislatura in Regione, ha diritto a circa 1700-1800 euro di ‘pensione”. Non credo che tagliando il dieci per cento rovineremo qualche famiglia».

lunedì 3 ottobre 2011

Quando il Pci invocava una grande "Lega del Po"

Una grande "Lega del Po", che riunisca le regioni del Nord, per superare la crisi economica.
Umberto Bossi (Lega Nord) 2011?

No, Guido Fanti (Pci) 1975, Presidente della Regione Emilia-Romagna, alla guida di una coalizione "socialcomunista", che il 6 novembre 1975 così dichiarava in un'intervista a Francesco Santini de "La Stampa":

"Le Regioni, rifiutando di chiudersi in se stesse, sono chiamate a svolgere il ruolo di protagoniste della politica nazionale e il consolidarsi di rapporti permanenti nell'area padana rappresenta un contributo decisivo [...] Le cinque regioni  del Po sono chiamate a incidere come fattore di riequilibrio". E ancora : "Convogliare l'apporto coordinato di un'area geografica che ha in comune un groviglio di problemi irrisolti, di scelte non fatte".

Insomma, la Padania non esiste. Ma a sinistra la si invocava quasi 40 anni fa.

sabato 18 giugno 2011

Pontida 2011 - I leghisti "avvisano" il Senatur: "Bossi, tira fora i coujun"

I militanti della Lega Nord si preparano alla giornata di domani, 19 giugno 2011. L'attesa per quello che dirà Bossi è altissima. Il segnale che arriva dalla base leghista è chiaro: o il governo Berlusconi manterrà l'impegno di fare le riforme promesse da tempo - a cominciare dal completamente del federalismo fiscale - oppure la Lega staccherà la spina all'esecutivo. E al Senatur chiedono senza mezzi termini: "Adesso o mai più: Bossi, tira fora i coujun".








venerdì 17 giugno 2011

Una minoranza che cresce?

Ieri sera presentazione ad Anversa di "Occupiamo l'Emilia". Presente Paolo Tomassone insieme a Eleonora Bianchini che ha parlato del suo volume "Il libro che la Lega Nord non ti farebbe mai leggere" edito da Newton Compton.

Stasera altra presentazione a Lecco, come riportato da Leccoprovincia.it

Ad un anno di Amministrazione Brivio (Partito Democratico) nel Comune di Lecco espugnato alla Lega, dopo il recente esito positivo per il centrosinistra alle elezioni amministrative nella provincia di Lecco e nelle principali città italiane, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, i Giovani Democratici invitano tutta la cittadinanza – e non solo i giovani – ad una serata di riflessione sul fenomeno leghista.
La Lega ha tentato di conquistare anche i territori “rossi” dell’Italia?
Chi è il popolo della Lega?
E’ vero che anche le persone che si reputano di sinistra hanno votato la Lega?

Sono queste alcune delle domande che il gruppo dei Giovani Democratici – guidati dal SEGRETARIO GIACOMO GILARDI – si è posto, questioni complesse che troveranno una risposta venerdì 17 sera durante la quale verrà proiettato il film documentario “Occupiamo l’Emilia” di Officine Tolau al quale seguirà l’incontro due degli autori: Stefano Aurighi e Davide Lombardi.

“Occupiamo l’Emilia” è un film inchiesta sull’avanzata della Lega Nord nella regione rossa per eccellenza.

Il dvd è disponibile in tutte le librerie al prezzo di € 9,90. In allegato al dvd c’è anche un volume contenente il resoconto di un focus a cui hanno partecipato Angelo Alessandri, segretario della Lega Nord Emilia, Gianluca Pini, segretario Lega Nord Romagna e il politologo Massimiliano Panarari. In appendice l’analisi dei flussi di voto realizzata dai ricercatori Gianluca Passarelli e Dario Tuorto dell’Istituto Cattaneo di Bologna.

Serata di approndimento a cura dei Giovani Democratici della Prov. di Lecco
Venerdì 17 Giugno ore 21.00 - Festa Democratica di Rancio – Circolo Libero Pensiero Lecco

giovedì 9 giugno 2011

Doc in Tour 2011 alla fine: il bilancio


Si è conclusa l'edizione 2011 di Doc in Tour, al quale noi abbiamo partecipato con "Occupiamo l'Emilia".

I promotori tracciano un bilancio che ci dà qualche soddisfazione: "All’interno della fitta programmazione alcuni dei documentari selezionati hanno intercettato l’attenzione degli spettatori più di altri. Questo non certo per scarti di qualità tra un’opera e l’altra. Quest’aspetto rappresenta una caratteristica peculiare che ci sorprende anno dopo anno. Ogni territorio regionale, ogni città, provincia, sala, porta con se un pubblico diverso, che varia nello stesso luogo e periodo. Il dato di affluenza rappresenta l’imponderabile pur crescendo anno dopo anno.

Siamo felici del grande successo ottenuto dalle sale strapiene per il documentario “Viaggetto sull’Appennino” di Grignaffini e Corversano, “E’ stato morto un ragazzo” di Filippo Vendemmiati fresco di David di Donatello. “Buio in sala” di Riccardo Marchesini, così come “Occupiamo l’Emilia”, “Ci provo”. Solo per citare chi ha superato i cento ingressi. Ma anche gli altri documentari hanno ottenuto una buona media".

Qui tutto l'articolo.

domenica 5 giugno 2011

Miss Padania "terrona"? Sai che novità...

Aveva  ragione Mario Missiroli, storico direttore di quotidiani del calibro del Corriere della Sera e del Messaggero nel '900: "Non c'è niente di più inedito della carta stampata".
Per dare fiato al concorso di Miss Padania, qualche agenzia stampa diffonde la notizia che per concorrere al titolo caro ai celoduristi si può essere nati anche nel Sud Italia o all'estero, ma bisogna vivere in Padania da almeno 10 anni.
Scatta il copia-incolla in tutte le redazioni (qui, qui e qui, giusto per fare qualche esempio), che servono la notiziona-ona-ona con  condimento di aggettivi (epocale, muro abbattuto, rivoluzionario, e via giganteggiando).
Peccato che la notizia sia vecchia come il cucco.
A noi lo aveva raccontato Laura Onesti più di un anno fa (guardate il video qui sotto).
Non è un vanto il nostro.
Però, oh, ragassi!, manco la fatica di una verifica...
Fantastico il nostro mestiere.


venerdì 3 giugno 2011

17 giugno a Lecco



Venerdì 17 giugno ore 21 | FESTA PD Lecco
Ad 1 anno di Amministrazione Brivio (Partito Democratico) nel Comune di Lecco espugnato alla Lega,
dopo il recente esito positivo per il centrosinistra alle elezioni amministrative nella provincia di Lecco e nelle principali città italiane,
in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia,
una riflessione sul fenomeno leghista.

La Lega ha tentato di conquistare anche i territori "rossi" dell'Italia? Chi è il popolo della Lega? E' vero che anche le persone che si reputano di sinistra hanno votato la Lega?

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La LEGA: una minoranza che cresce?


Venerdì 17 giugno ore 21.00
Festa Democratica di Rancio
Circolo Libero Pensiero Lecco
Via Calloni 14

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Proiezione del film documentario "Occupiamo l'Emilia"
di Officine Tolau ed incontro con gli autori:
Stefano Aurighi | Davide Lombardi | Paolo Tomassone

"Occupiamo l'Emilia" è un film inchiesta sull'avanzata della Lega Nord nella regione rossa per eccellenza. Il dvd è disponibile in tutte le librerie al prezzo di € 9,90. In allegato al dvd c'è anche un volume contenente il resoconto di un focus a cui hanno partecipato Angelo Alessandri, segretario della Lega Nord Emilia, Gianluca Pini, segretario Lega Nord Romagna e il politologo Massimiliano Panarari. In appendice l'analisi dei flussi di voto realizzata dai ricercatori Gianluca Passarelli e Dario Tuorto dell'Istituto Cattaneo di Bologna.

Officine Tolau
Occupiamo l'Emilia

GD | Giovani Democratici Provincia di Lecco

info@gdlecco.it

Per informazioni sull'evento è possibile contattare in modo particolare
Prashanth Cattaneo - Lecco | cattaneo_prashanth@yahoo.it | cell. 339.5335242

giovedì 26 maggio 2011

Verde-Mojito è il colore del cambiamento


Sabato 28 maggio 2011, al "Social shopping" (corso Fanti, 85 a Carpi) presenteremo Occupiamo l'Emilia, all'interno dell'Ethic hour, assapora lo stile che c'è in te (un nuovo modo di intendere l'aperitivo del sabato sera).

Oltre a confrontarci con la cittadinanza sull'avanzata della Lega Nord in regione, stabiliremo una volta per tutte qual è il drink preferito del Carroccio... al momento parrebbe il mojito.

martedì 17 maggio 2011

Cambia casa?









Le analisi sul risultato elettorale bolognese ed emiliano-romagnolo si moltiplicano. Intanto il candidato sindaco di Bologna, Manes Bernardini, ha convocato per oggi pomeriggio una conferenza stampa per "commentare i dati".








E nella notte, qualche bolognese (presumibilmente non troppo leghista) ha lasciato il suo primo commento sulla porta della sede del Carroccio in via Ugo Bassi, rimasta sfitta per qualche settimana a causa del trasferimento del quartier generale (la "Casa del Sindaco") di Bernardini in via Nazario Sauro.



Il fallimento del "killer" con la faccia pulita

Cominciano le analisi sulle ragioni della sconfitta della Lega.
A seguire, quella proposta a caldo da Il Fatto Quotidiano.

Nel pomeriggio di ieri Merola se n’è andato tranquillamente al cinema, ha detto basta ai numeri, l’astensione, le percentuali: “Ora non resta che aspettare, quello che dovevamo lo abbiamo fatto”, ha detto agli amici. Così ha salutato tutti ed è andato al cinema a vedere Red, film con Bruce Willis e Morgan Freeman, la storia di un ex agente della Cia che vive isolato dal resto del mondo, ma a un certo punto dovrà difendersi da un giovane killer iper-tecnolocizzato. Non proprio una pellicola rilassante, visto che lui un killer sulle spalle ce l’aveva, metaforicamente parlando, e porta il nome di Manes Bernardini, il padano dalla faccia pulita che vuole una Bologna ai bolognesi (anche se lui vive in un altro comune, a Casalecchio di Reno, e manco è riuscito a votarsi) e il decentramento del ministero della pubblica istruzione, perché “Bologna è la capitale della cultura” (Bologna, piazza Maggiore domenica 8 maggio).

Bernardini, apparentemente sempre più rilassato di Merola, ieri ha accompagnato la moglie a votare, poi si è dedicato alla famiglia. Il ragazzo voluto dal ministro dell’Interno Roberto Maroni, assecondando l’idea fissa del trota, alias Renzo Bossi, e cioè padanizzare l’Emilia Romagna, sembrava – almeno nel primo pomeriggio – poter arrivare al ballottaggio. Poi le proiezioni lo hanno gelato. Eppure di fattori a suo favore ne aveva: l’effetto Sergio Cofferati, il sindaco-assente, poi Flavio Delbono, il protagonista della love story del decennio a spese pubbliche, e una campagna che il vertice del Carroccio gli ha fatto con tutte le forze a disposizione. Ma non è bastato. Anzi, probabilmente è stata la Lega stessa a danneggiarlo (vedi Tremonti e Calderoli), pur lasciandogli mano libera sul programma, la posizione in merito agli immigrati (“non dico di sparargli come ha fatto Speroni”, Bologna lunedì 2 maggio), l’accoglienza, le politiche per la città. Lo hanno lasciato fare, fino a guadagnarsi, l’avvocato Manes, un posto nell’olimpo – riservato a pochissimi – dei leghisti dalla faccia pulita.

Romagna: la sconfitta di Pini

Débâcle anche in Romagna per la Lega.
Sconfitto il potente deputato Gianluca Pini, ras romagnolo del Carroccio, anche nel comune di Pennabilli in Valmarecchia - luogo simbolo per eccellenza della Lega dopo le vicende che avevano portato sette comuni alla secessione dalle Marche per passare all'Emilia-Romagna.
Pini si era candidato sindaco proprio a Pennabili. Non ce l'ha fatta: ha vinto la Civica di centro-sinistra guidata da Lorenzo Valenti.

A Rimini Gioenzo Renzi, candidato imposto dallo stesso Pini, va al ballottaggio con il candidato di centro-sinistra Andrea Gnassi. Un risultato sicuramente positivo per il centro-destra, ma la Lega raggranella solo un 7,30 % che, rispetto al 26,25 % del PDL, ribalta completamente i rapporti di forza tra i due alleati.

Senza storia la corsa a Ravenna, sia in Comune che in Provincia.

La Lega rimanda la 'occupazione' dell'Emilia

Bologna, 16 mag. (TMNews) - "Il prossimo anno vinciamo Bologna, l'anno dopo Parma e Piacenza, due anni dopo il resto dell'Emilia. E' una promessa che avevamo fatto, un gradino alla volta ci arriviamo". La promessa fatta a Pontida lo scorso giugno da Angelo Alessandri, presidente federale della Lega Nord e anche segretario della in Emilia-Romagna, probabilmente non vale più. A Bologna il Carroccio si ferma a quota 10% e il candidato Manes Bernardini, che puntava almeno al ballottaggio, cede il passo e consegna di fatto lo scranno di primo cittadino al democratico Virginio Merola. Così anche negli altri comuni in cui si è votato.

L'"occupazione dell'Emilia", quel progetto di crescita tanto atteso per arrivare ad agganciare le altre tre locomotive economiche del Nord (Veneto, Piemonte e Lombardia), è rimandato "sine die". Colpevole l'abbraccio mortale con Berlusconi che, anche in Emilia-Romagna, ha penalizzato il popolo padano.
Per un'analisi più approfondita occorrerà aspettare i risultati finali e i flussi. Ma ormai alla fine dei conteggi dei seggi, il verdetto è chiaro. A Bologna Lega e Pdl non vanno oltre il 29% (oltre 33mila voti): agli ex di Forza Italia spetta il 15% delle preferenze, mentre il Carroccio deve accontentarsi del 10%. Il voto bolognese è emblematico: Bernardini è stato "nominato dall'alto" come candidato a sindaco, a seguito di un summit romano tra Berlusconi e Bossi. La decisione non è stata apprezzata dal Pdl locale che, fin da subito, ha giudicato "inspiegabile" questa "autocandidatura".

La campagna elettorale è proseguita senza particolari litigi, ma il "gelo" era percepibile ad ogni incontro programmato con tutti i ministri che hanno fatto tappa a Bologna. Il finale della campagna elettorale dice tutto: una settimana fa sul palco allestito in piazza Maggiore c'erano Bossi e Tremonti, ma ad ascoltare il comizio si sono presentati sì e no tremila persone.

A Ravenna - la patria di Gian Luca Pini, il parlamentare che ha proposto una legge per la secessione della Romagna dall'Emilia - il ritornello è simile: per la Provincia (dove stravince il centrosinistra con il 62%) il candidato Capucci si ferma al 26% (Pdl 15% e Lega 11%); per il Comune (riconfermato il sindaco democratico Matteucci col 57%) la Lega si deve accontentare del 7,7%. A Rimini, forse ancora peggio: il candidato del centrodestra Renzi costringe il centrosinistra con Gnassi al ballottaggio, ma il Carroccio totalizza appena il 7,3% delle preferenze; in una terra "amica", i padani si fanno superare dai grillini (che totalizzano oltre il 10%).

Tornando a Bologna, la Lega riuscirà probabilmente a piazzare tre uomini in Consiglio comunale oltre al candidato Manes Bernardini, mentre il Pdl forse anche cinque. Oggi il "giovane Manes" tenuto a braccetto da Maroni e da Bossi, si è chiuso in silenzio stampa nella sua "Casa del sindaco" allestita in pieno centro per la campagna elettorale. Qualche mese fa, nel documentario "Occupiamo l'Emilia" aveva detto: "Oggi come oggi, a Bologna c'è una classe dirigente della Lega che ha tutte le carte in regola per dare prova di sé e di buona amministrazione. Perché quello che manca a Bologna è un sentimento di appartenenza e di orgoglio bolognese che in qualche modo bisogna mettere sul piano della bilancia, che deve essere anche quello di un autentico esamine da parte di chi andrà a votare". Il sogno è rimandato, secondo i leghisti, anche per colpa del Pdl.

(P. Tomassone)

LINK
Merola sindaco al primo turno, respinto l'assalto della Lega.
In rotta l'alleanza del Nord. Lega e PDL, disastri in serie.

mercoledì 11 maggio 2011

domenica 8 maggio 2011

Se la fantapolitica confina con la realtà

Il Dirigibile, settimanale romano online, dedica un pezzo al fenomeno dell'avanzata della Lega in Emilia come una sorta di preludio alla discesa verso il Centro Italia.

Sembra fantapolitica, invece è pura realtà. In Emilia Romagna, regione tradizionalmente "rossa" per eccellenza, dove i partiti di centro-sinistra, hanno avuto storicamente una forte adesione dell'elettorato, fino a costituire negli anni una vera e propria egemonia, la Lega Nord sta ottenendo sempre maggiori consensi, fino a superare nelle elezioni comunali del 2010 la soglia del 10% delle preferenze in 308 dei 348 municipi della Regione. A rivelarlo è un libro-inchiesta di tre giornalisti secondo cui il mutamento non riguarderebbe soltanto l'Emilia Romagna ma l'intero Paese. In "Occupiamo l'Emilia" questo il titolo del libro-inchiesta seguito da un documentario si avanza inoltre l'ipotesti che l'ascesa della Lega potrebbe rivelarsi vincente nella regione tradizionalmente governata dai partiti di centro-sinistra, andandosi quindi a saldare con Veneto, Lombardia e Piemonte, le tre regioni motori portanti dell'attività economica e produttiva del Paese. Gli intenti di alcuni politici leghisti, di "tingere di verde la rossa Emilia", starebbero gradualmente e inesorabilmente trasformandosi in un dato di fatto.

Leggi tutto l'articolo di Marco Rota.

Segnaliamo anche un articolo da La Gazzetta di Parma del 15 aprile scorso che non avevamo inserito in rassegna stampa.

sabato 7 maggio 2011

Più toponi, meno maroni






Il supporter migliore è Topone (in arte Gilberto Tartarini). Il più imbarazzante è invece Bobo (in arte Roberto Maroni) che - con tutto il rispetto per la carica di ministro - a Bologna è arrivato per pubblicizzare la candidatura a sindaco del giovane Manes Bernardini a una decina di giorni dalle elezioni, ma alla fine ha incontrato una dozzina di simpatizzanti dentro la sede elettorale e ha paralizzato la città per un giorno intero, muovendo decine di giovani dei collettivi e centri sociali bolognesi che hanno dovuto fare gli straordinari vista la manifestazione per lo sciopero generale della Cgil e obbligando centinaia (CENTINAIA) di poliziotti e carabinieri a vestirsi da Star Trek per un giorno intero, per bloccare tutte le vie del centro storico. Se questo porterà voti al candidato del Carroccio si vedrà il 15 e 16 maggio. Certo un casino del genere lo si è visto poche volte nel capoluogo di regione che di contestazioni è abituato da tempo.



Topone, che è candidato alle amministrative per il Consiglio comunale di Bologna, si presenta da solo in questo video pescato dalla rete (sito della Lega Nord), ma due chiacchiere le abbiamo scambiate anche noi, in attesa dell'arrivo delle quattro macchine della scorta e del ministro dell'Interno, in via Nazario Sauro 5 (la Casa del Sindaco), dove era convocata per le 17,30 del 6 maggio una conferenza stampa. «Io ho fatto parte del Fronte della Gioventù - spiega Gilberto Topone Tartarini - ed eravamo 600 iscritti durante gli anni di piombo. Oggi i camerata mi votano. Ad agosto compio 68 anni, sono un pensionato della meccanica, ma tra qualche mese torno a lavorare... perché come si fa a stare a casa senza fare niente?!». «Perché Topone? - continua - Perché allora contavi solo se avevi un soprannome». Insomma «chi mi vuole votare può scrivere sia "topone" che "gilberto tartarini"».



In conferenza stampa si continua a sorridere. Il ministro Maroni - oltre a dare dei «fascisti rossi» ai giovanotti che lo contestavano - ha cominciato a sfogliare il programma elettorale del candidato Bernardini "Finalmente Bologna!". «E' un programma intenso, pieno di cose interessanti che rendono il progetto di governo non solo credibile, ma completo. L'ho sfogliato prima e mi è piaciuto. Anzi quasi quasi lo prendo che lo porto nei miei viaggi per farlo vedere ad altri candidati».
Maroni non deve scomodarsi: può semplicemente entrare nel sito della Lega Nord nazionale e scaricare nella sezione "elezioni modulistica" il materiale preparato da Pastore, Marelli, Tabacco, Tolettini, Spinnato, Quaglia e Marraccini per venire incontro ai candidati dell'ultima ora, o a quelli che hanno tante idee ma non sanno come scriverle. Ironia (!!!) a parte, nelle "Indicazioni per la stesura del programma elettorale per i comuni" si trovano tutti i punti che il buon Manes ha utilizzato per il suo libretto distribuito alle famiglie bolognesi... compreso il capitolo n. 26 "I diritti degli animali".




La cronaca della giornata - compresi la "carica leggera" dell'Arma per sfollare i centri sociali vicino la Prefettura, con un fermato poi rilasciato immediatamente - si può leggere qui e qui.
In attesa del grande evento di domani sera (domenica 8 maggio) in Piazza Maggiore, con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il leader del Carroccio Umberto Bossi, insieme sul palco per l'ultima settimana di campagna elettorale. Visti i precedenti, la città sarà blindata fin dall'autostrada... quindi conviene guardarsi lo spettacolo in tv, magari in differita.



martedì 3 maggio 2011

La prima volta. A Parma.

Giovedì 5 maggio alle 18,30 alla libreria Coop del Centro Torri, Parma, sarà presentato il libro-documentario "Occupiamo l'Emilia" (Diabasis). E' previsto un incontro con gli autori Stefano Aurighi, Davide Lombardi e Paolo Tomassone.



lunedì 2 maggio 2011

Sinistre defezioni

In un'intervista al Corriere Bologna, l'urbanista Pier Luigi Cervellati, ex assessore di varie giunte rosse dal 1964 al 1980, dichiara la propria intenzione di voto per il leghista Manes Bernardini.


"Io, urbanista del PCI, oggi voto Lega"/center>

mercoledì 27 aprile 2011

Tra Bologna e Rimini, la Lega "mangia" il PDL

L'articolo di Stefano Aurighi su "Il venerdì di Repubblica" n. 1205.

La Lega, ultima riserva d’ossigeno per il governo Berlusconi, batte cassa in Emilia-Romagna e costringe il Cavaliere (e i suoi scudieri locali) ad accettare candidati leghisti alle amministrative di metà maggio. Una vera e propria implosione del Pdl, costretto a un’inversione di ruoli e ridotto a portatore d’acqua degli alleati. A rompere gli indugi a metà marzo è stata Rosi Mauro, vicepresidente del Senato e responsabile del Carroccio in Emilia con Angelo Alessandri. Irritata dalle lungaggini in casa Pdl per la scelta del candidato sindaco a Bologna, la Mauro ha violato ogni protocollo e presentato, in piazza, e con la benedizione di Maroni, il consigliere regionale Manes Bernardini, indicandolo come il candidato della Lega. E il Pdl? Se vuole, si accodi...

Apriti cielo. Il Pdl, allo sbando, per un po’ ha invocato regole e sondaggi. Poi, l’ordine da Roma: Bernardini, trentaseienne leghista con un nome etrusco e una moglie pugliese, guiderà la coalizione. Filippo Berselli, coordinatore regionale del Pdl, irritatissimo: «Non capisco, ma mi adeguo». Bernardini, ora, se la vedrà con il candidato pd Virginio Merola, incoronato dalle primarie ma inciampato subito su una gaffe calcistica («spero che il Bologna vada in A» – la squadra c’è già).

Anche a Rimini il Pdl mastica amarissimo, costretto a sacrificare sull’altare della Realpolitik il proprio candidato sindaco, Marco Lombardi. Berlusconiano con manifesti già stampati, Lombardi è però sgradito a Gianluca Pini, potente segretario della Lega Nord Romagna: «Lombardi? Un cavallo bolso, garante della non belligeranza con il Pd e i poteri cittadini» dice Pini, che al Pdl ha imposto non un leghista, ma l’ex missino Gioenzo Renzi.
Un doppio sgarbo, insomma, con il Carroccio a dettar legge direttamente in casa Pdl. Lombardi, lo sconfitto, la spiega così: «L’alternativa era proseguire divisi dalla Lega al primo turno o subire l’imposizione di Pini andando insieme. Per il bene della città, ho deciso per questa seconda soluzione». Il neo-candidato Renzi, invece, la legge in un altro modo: «I sondaggi Euromedia mi davano tra i più graditi in casa Pdl, sottolineando anche come io raccolga consensi pure nell’area di Sel, dei grillini del Movimenti 5 Stelle e degli astensionisti».

Renzi, a Rimini, troverà sulla sua strada come avversario Andrea Gnassi, del Pd, molto popolare in città e anche lui forte dell’investitura delle primarie. Ma, come Merola, zoppicante sulla comunicazione: «Rimini volta pagina», recita, infatti, il suo slogan. E, nel Pd, qualcuno mugugna: perché, in questi anni avevamo lavorato così male?

giovedì 21 aprile 2011

21 aprile: Una Lega "da paura" in Romagna, ad Alfonsine



Torniamo a Ravenna. E andiamo al Cinema. Per la precisione: questa sera, alle 21, il documentario "Occupiamo l'Emilia" verrà proiettato al cinema Gulliver di Alfonsine, nel ravennate, all'interno della rassegna "Doc in Tour 2011".

Seguirà un dibattito tra gli autori e Serena Fagnocchi, responsabile provinciale scuola-università del Partito democratico, Rudi Capucci, vicesegretario nazionale della Lega Nord Romagna, e Valentina Morigi, del Direttivo provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà.



Luca Manservisi ha realizzato un'intervista per il settimanale "Ravenna e dintorni" dal titolo "La Lega Nord all'attacco della Romagna, che fa "paura" anche all'America...".



Ricordiamo che Ravenna è uno dei tre capoluoghi in Emilia-Romagna (assieme a Rimini e Bologna) chiamati alle urne il 15 e 16 maggio. La Lega, alla fine, è riuscita a raggiungere un accordo con il Pdl: il candidato alla presidenza della Provincia è il leghista Rudi Capucci, capogruppo a Lugo e responsabile degli enti locali a livello provinciale.





mercoledì 20 aprile 2011

Un distributore vivente di gadget

Michele Smargiassi, su Repubblica Bologna, firma un articolo davvero bello su una ordinaria giornata "da campagna elettorale" del leghista Bernardini: un bel giro in autobus (semivuoto, mica come quelli per sardine delle otto del mattino) per la città.

Manes Bernardini si è presentato operativo alla fermata di via Rizzoli. Pacco di cartoline in una mano, venti accendini elettorali nella tasca destra del giubbotto nero, venti biro elettorali nella tasca sinistra. Un distributore vivente di gadget. "Grazie, ne avevo proprio bisogno!", intasca felice il pensionato, e non c'è neanche da dare l'euro come agli stranieri sotto i portici.

Leggi tutto l'articolo su Repubblica.

Novità su tutti i più bei scaffali delle più belle librerie

Libreria Feltrinelli di via dei Mille a Bologna.
La coop non sei tu, tu sei quello di Occupiamo l'Emilia.

sabato 16 aprile 2011

Se Roma non è più tanto ladrona

Linkiesta, il quotidiano online diretto da Jacopo Tondelli, in questi ultimi giorni si occupa spesso del Carroccio.
Oggi è online un articolo piuttosto interessante firmato da Silvia Cerami che fa i conti in tasca alla "Lega di governo". Conti che raccontano come il partito di Bossi si sia trasformato ormai in una macchina per la gestione del potere. Il movimentismo? Il partito del popolo "vicino alla gente"? Fanfaluche da raccontare ai propri elettori. Che, per altro, continuano a crederci.

Scrive Cerami: "31.428.269 euro di proventi da gestione caratteristica, più di 18 milioni di contributi dallo Stato per spese elettorali, e un utile di oltre sette milioni e mezzo. Sono finiti i tempi della Lega Nord che inneggia a “Roma ladrona”. Il partito del popolo padano, “quello duro e puro”, tutto salsicce e feste paesane, si è ormai trasformato in un mastodontico apparato, con poche preoccupazioni, se non quella di autoalimentare se stesso. Una casta in camicia verde, dove l'intento di sostenere i popoli padani si confonde più spesso con la salvaguardia del benefit per gli esponenti della nomenklatura padana e dintorni".

Un punto in particolare del pezzo riguarda i temi trattati in "Occupiamo l'Emilia": "(...) anche il bilancio svela che il modello della Lega è il Pci anni Sessanta-Settanta. Con al centro del sistema solare il Partito e intorno una costellazione di associazioni collaterali. Se un tempo era il Pci a sostenere l'Arci, oggi la Lega destina ben 3.633.271 euro, più 1.171.859 rispetto al 2008, verso il suo mondo di appartenenza. Padania Mondo, Guardia Nazionale Padana e persino l’Automobile Club del Carroccio ringraziano".

Leggi tutto l'articolo su Linkiesta.

venerdì 15 aprile 2011

giovedì 14 aprile 2011

14 aprile: serata a Meldola (FC)

Giovedì 14 aprile 2011 ore 20,45, Sala Arena Hesperia - Via Roma 3, Meldola (Forlì-Cesena).

Il PD di Meldola organizza la serata in cui verrà proiettato "Occupiamo l'Emilia".
Seguirà dibattito con noi autori.

mercoledì 13 aprile 2011

Il documentario proiettato al cinema Lumière di Bologna: Paolo Tomassone ne parla a Radio Città del Capo

Oggi, in occasione della proiezione di Occupiamo l'Emilia in programma questa sera al cinema Lumière di Bologna, nell'ambito della rassegna Doc in Tour, Radio Città del Capo ha intervistato Paolo Tomassone.
Ecco di seguito la chiacchierata. Buon ascolto.


Consigli per i tagli

Giuliano Bignasca, leader della Lega dei Ticinesi fresca (quasi) vincitrice delle elezioni per il Gran Consiglio del Canton Ticino, dà qualche consiglio al collega Umberto Bossi.
Il video è uno spezzone di un servizio de Il Fatto Quotidiano del 12 aprile 2011: La Lega in versione svizzera: “Gli Italiani in Canton Ticino? Via a calci in c…”.

Occupiamo la Chiesa

Un articolo di Paolo Tomassone su Settimana del 24 aprile 2011, analizza il rapporto tra Carroccio e Chiesa cattolica.

Occupiamo la Chiesa


Un manifesto della Lega Nord Romagna

martedì 12 aprile 2011

Mercoledì 13 aprile proiezione di "Occupiamo l'Emilia" al Cinema Lumière di Bologna

Domani sera 13 aprile, ore 22,30 "Occupiamo l'Emilia" verrà proiettato al Cinema Lumière (Sala Officinema/Mastroianni), Via Azzo Giardino 65 (tel. 051 2195311).  
La proiezione è inserita nell'ambito della rassegna Doc In Tour (qui il catalogo completo della manifestazione in pdf).
Gli autori introdurranno il film (qui l'elenco completo di tutte le serate in cui è programmato OL'E).


giovedì 7 aprile 2011

Secessione o federalismo?

Oggi Repubblica Parma presenta un video con alcune scene di "Occupiamo l'Emilia" girate nel parmense.




mercoledì 6 aprile 2011

L'ottavo nano in marcia verso la Romagna

Non ce ne vogliano gli abitanti di Montecopiolo, il comune di 1.200 abitanti che vuole seguire la pista già tracciata dai 7 comuni dell'Alta Valmarecchia passati dalle Marche alla Romagna nel 2009, per essere stati simpaticamente accostati nel titolo di questo post alla felice trasmissione di satira di Corrado Guzzanti e Serana Dandini.

Al contrario, i sette (forse otto, tra non molto) nani (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello) con il loro passaggio da una regione all'altra hanno creato un vero e proprio caso (ampiamente trattato in "Occupiamo l'Emilia") per l'ovvio valore simbolico che la Lega Nord, primo motore di questo primo caso di distacco-aggregazione di comuni fra due regioni nella storia dell'Italia repubblicana, ha valuto dare a questa micro-secessione.

A Montecopiolo, così come a Sassofeltrio, si è tenuto (ma sei mesi dopo) un referendum identico a quello svoltosi nei sette comuni. Con esito analogo: gran parte della popolazione vorrebbe passare in Romagna.
Solo che da allora, contrariamente ai comuni dell'Alta Valmarecchia già trasferiti armi e bagagli sotto Rimini, l'iter per il distacco di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla provincia di Pesaro-Urbino è ancora fermo.
Di qui la protesta riportata oggi dal Corriere di Romagna.

Italia Oggi pubblica la smentita (sul cartaceo)

Stamattina, a pag. 9 del quotidiano Italia Oggi, è stata pubblicata la nostra smentita rispetto al fantasioso (a esser gentili) articolo pubblicato ieri che ci riguardava.
Un atto dovuto da parte del quotidiano milanese.

Invece, attendiamo ancora la smentita pubblicata sul web nella pagina dell'articolo
Il quotidiano in edicola infatti, da domani, sarà "buono per incartaci il pesce", come amava ripetere Luigi Pintor.
Il web invece, resta.
E anche a distanza di mesi qualcuno potrebbe prender per buone - in buona fede - le panzane scritte da Giorgio Ponziano nel pezzo incriminato.

PS. Nel 2010, Italia Oggi risulta essere il quotidiano che ha perso più copie in assoluto - il 16,3 % - secondo quanto riportato da Linkiesta.
A fronte di un giornalismo ad alto grado di attendibilità come quello che abbiamo potuto sperimentare di persona, verrebbe da chiedersi il perché.

Bologna laboratorio nazionale per Lega e Sel

I sommovimenti che hanno portato alla candidatura per il centro-destra del leghista Manes Bernadini (nonché, dall'altra parte, il peso e il ruolo crescente di SEL - spinto dalla leadership di Vendola - su un PD che pare in perenne stato di crisi) fanno delle Amministrative bolognesi un terreno di verifiche che va ben al di là dei confini del capoluogo.
Ne parla Rita Bartolomei in un articolo sul Carlino di oggi:

Le dinamiche sono speculari. Vendola sta al Pd come Bossi al Pdl. Prove generali di nuovi assetti.
Amministrative come trampolino di lancio. Almeno rimescolamenti, se non ribaltoni. Ormai insofferenti a rimanere nell’angolino, i leghisti in terra emiliana puntano a strappare la leadership dell’opposizione agli ‘amici’ del Pdl. E hanno buone probabilità di riuscirci, avendo scippato agli alleati il candidato. I progetti di Sel sono anche più ‘hard’. «Alternativa al Pd», è già stata la parola d’ordine. Anche: «E’ finita la storia dei fratelli minori».


martedì 5 aprile 2011

Italia Oggi scivola sulla piadina

Questo è un ringraziamento pubblico. Grazie al giornalista Giorgio Ponziano per un suo pezzo: da tanto tempo non ridevamo così di gusto. La questione è questa: viene in mente una cosa tipo il “Piccolo chimico”, quella scatola con microscopio e qualche minerale che da bambini serviva per avvicinarsi alla chimica. Qui invece siamo di fronte a un esempio di “Piccolo giornalista” ma, all’opposto, utile per imparare come non si fa giornalismo.

Accade che Italia Oggi, il quotidiano economico, giuridico e politico, pubblica oggi un pezzo sull’avanzata della Lega Nord in Emilia e Romagna. In pratica, l’oggetto del nostro documentario. Che infatti viene citato più volte nell'articolo – il titolo: “La Lega vuole mangiare la piadina” - firmato da Giorgio Ponziano.
Solo che le citazioni sono completamente inventate.

Ecco ad esempio l’attacco: “I leghisti emiliani hanno realizzato un film e lo stanno proiettando dove c’è la campagna elettorale. Il titolo è emblematico: Occupiamo l’Emilia”.

 Ma questo è ancora niente, il bello viene dopo: “Ora c’è perfino il film che esalta le gesta del movimento verde, destinato ad esaltare i militanti ma anche a dare fiducia agli indecisi. E’ prodotto da Cinepadania con tanto di simbolo (una macchina da proiezione accanto al simbolo verde della Lega) e ha messo il trailer su YouTube”.

Film prodotto dalla Lega emiliana? Cinepadania? Esaltare le gesta del movimento? Tutto inventato di sana pianta dal nostro Ponziano che ha spiluccato a casaccio tra qualche post del nostro blog (ad esempio questo che si riferisce a una serie di serate a tema proposte dalla piccola Lega modenese denominate Cinepadania) senza degnarsi di ricostruire fedelmente genesi e contenuti del film. Inventandosi anche una "casa produttrice" verde che sembra una specie di Metro Goldwin Mayer leghista. Tutta da ridere. Così come il fatto che il film sia prodotto dalla Lega emiliana. O che ne esalti le gesta (ma guardarlo, no?!?).

Come noto il film è stato realizzato da noi, tre giornalisti freelance modenesi che con la Lega non hanno nulla a che fare. Anzi, se proprio dobbiamo rivendicare un merito, è quello della nostra assoluta indipendenza, riconosciuta dal Pd, dalla Lega Nord e dai tanti che hanno visto il documentario. Tra questi non c’è Ponziano, che però da oggi eleggeremo a nostro osservatore politico di fiducia e a cui regaleremo un telefono chiedendogli uno sforzo, uno solo: se non guardarsi il film, almeno alzare il telefono e chiedere qualche informazione direttamente, invece di lavorare di fantasia.


L'articolo-bufala è anche sulla homepage del sito di Italia Oggi. E, nonostante la nostra smentita (che dovrebbe essere pubblicata domani sul cartaceo, speravamo immediatamente sul web) circa le informazioni del tutto inventate contenute nel pezzo, al momento lì resta. Complimenti sinceri quindi anche alla prontezza e alla velocità davvero internettiana del giornale...