Linkiesta, il quotidiano online diretto da Jacopo Tondelli, in questi ultimi giorni si occupa spesso del Carroccio.
Oggi è online un articolo piuttosto interessante firmato da Silvia Cerami che fa i conti in tasca alla "Lega di governo". Conti che raccontano come il partito di Bossi si sia trasformato ormai in una macchina per la gestione del potere. Il movimentismo? Il partito del popolo "vicino alla gente"? Fanfaluche da raccontare ai propri elettori. Che, per altro, continuano a crederci.
Scrive Cerami: "31.428.269 euro di proventi da gestione caratteristica, più di 18 milioni di contributi dallo Stato per spese elettorali, e un utile di oltre sette milioni e mezzo. Sono finiti i tempi della Lega Nord che inneggia a “Roma ladrona”. Il partito del popolo padano, “quello duro e puro”, tutto salsicce e feste paesane, si è ormai trasformato in un mastodontico apparato, con poche preoccupazioni, se non quella di autoalimentare se stesso. Una casta in camicia verde, dove l'intento di sostenere i popoli padani si confonde più spesso con la salvaguardia del benefit per gli esponenti della nomenklatura padana e dintorni".
Un punto in particolare del pezzo riguarda i temi trattati in "Occupiamo l'Emilia": "(...) anche il bilancio svela che il modello della Lega è il Pci anni Sessanta-Settanta. Con al centro del sistema solare il Partito e intorno una costellazione di associazioni collaterali. Se un tempo era il Pci a sostenere l'Arci, oggi la Lega destina ben 3.633.271 euro, più 1.171.859 rispetto al 2008, verso il suo mondo di appartenenza. Padania Mondo, Guardia Nazionale Padana e persino l’Automobile Club del Carroccio ringraziano".
Leggi tutto l'articolo su Linkiesta.
Nessun commento:
Posta un commento