'Occupiamo l'Emilia' di Tomassone, Aurighi e Lombardi cerca di capire perche' il Carroccio cresce nella regione rossa.
Bologna, 5 set. - (Adnkronos) - L'avanzata della Lega Nord in Emilia ha proporzioni che nessuno da queste parti si sarebbe mai potuto immaginare. Eppure le ultime elezioni regionali hanno segnato un successo per il partito di Umberto Bossi. Tanto che tre giornalisti, Paolo Tomassone, Stefano Aurighi e Davide Lombardi, in un docu-film che promette di diventare un vero e proprio caso editorale, dal titolo 'Occupiamo l'Emilia' hanno cercato di chiarire il perché l'Emilia potrebbe diventare 'verde' e indagato le ragioni che dunque avvallerebbero la possibilità di una secessione 'di fatto'.
Il progetto nasce in una circostanza molto particolare: il funerale del giornalista Edmondo Berselli. In quella occasione i tre si trovano a ragionare sulle capacità di analisi di Berselli e quasi naturalmente il discorso passa su un soggetto che di analisi, effettivamente, ne richiederebbe parecchia, soprattutto in Emilia, con i successi elettorali del Carroccio in una regione rossa.
Quindi decidono di armarsi di videocamera e iniziano un percorso nei luoghi simbolo della Lega in Emilia Romagna. Interrogano, intervistano, propongono anche un punto di vista differente, quello dell'opposizione, rappresentata dal segretario regionale Stefano Bonaccini.
E la tesi può, fondamentalmente, essere questa: la Lega è presente sui territori con in suoi uomini che intercettano i bisogni della gente, soprattutto della classe operaia, che in fabbrica si rivolge alla Fiom, ma nel segreto dell'urna vota Lega Nord. Prima tappa Bettola, patria di Pier Luigi Bersani, che qui nasce il 29 settembre del 1951, dove quasi il 35% dei cittadini nell'ultima tornata elettorale ha espresso preferenze per il Carroccio. Un dato che fa riflettere.
"In Valmarecchia poi - raccontano Aurighi e Tomassone - la Lega, dopo tanti anni di battaglie, è riuscita ad assicurare ai cittadini ciò che da tempo chiedevano", cioè che sette comuni svenissero annessi (nel 2009) alla provincia di Rimini. "Un fatto che dà l'idea che la battaglia per i territori sia appannaggio della Lega".
"Anche sul tema della legalità la strategia si dimostra vincente, laddove anche chi non vota, nè mai lo farebbe, riconosce che la Lega sta con la gente". E questo perché, chiariscono, il segno della presenza è tangibile. "Non significa in assoluto efficace, ma dove i vigili urbani sono per strada, le denunce sono triplicate e gli arresti quadruplicati, allora è chiaro che la scelta dell'amministrazione comunale a presidio del territiorio infonde sicurezza".
"Quello che abbiano potuto constatare - raccontano ancora - è che spesso le motivazioni che portano al voto non sono così chiare, nel senso che molti non le sanno spiegare. E' un voto di pancia, soprattutto dove i ritardi del Pd sono stati eccessivi. La Lega non fa nulla di particolarmente importante, ma cavalca le situazioni irrisolte lasciate dal Pd".
Insomma, armati della sola telecamera e di tanta curiosità e voglia di indagare, Tomassone, Aurighi e Lombardi, autofinanziandosi, hanno persorso in lungo e in largo la regione per un mese e mezzo, taccando Bettola, Parma, Medesano, Reggio Emilia, Brescello, Bibbiano, Sassuolo, Modena, Bologna, Cento, Forlì, la Valmarecchia, fino a Pontida, per dimostrare che "se davvero la Lega dovesse arrivare in Emilia, si tratterebbe di fatto di una secessione del Nord". E tutto questo "sostanzilmente adottando - aggiungono - le regole del vecchio Pci, ovvero stringendo le mani alla gente, anche nei posti più lontani e dimenticati".
Tutto è finito in un dvd, perché, spiega Aurighi, "la voglia di raccontare era così dirompente". Rispetto allo scopo, "vorremmo che 'Occupiamo l'Emilia' diventasse un contributo al dibattito. Pensate cosa significherebbe se lo proiettasseso alla festa del Pd nazionale a Torino". Staremo a vedere se la sfida verrà raccolta. (Mem/Gs/Adnkronos)
Nessun commento:
Posta un commento