Sul suo blog, Matteo Rinaldi, grande giornalista ed amico, racconta della sua giornata modenese con me, Stefano Aurighi e Giuseppe Civati (Paolo Tomassone assente giustificato).
Un breve assaggio del suo pezzo (tutto da leggere): "Sono andato a trovare Davide perché è mio amico ed ero curioso di farmi raccontare questa sua idea. Ho passato una bella giornata modenese in compagnia degli autori e di persone che, come me, volevano capire meglio l’anima di questo documentario.
Uno era Giuseppe Civati, giovane dirigente del Pd lombardo. Questo il suo blog, interessante per capire che Giuseppe lavora senza spocchia e con l’entusiasmo che serve. Era a Modena per capire: capire perché l’Italia va sempre meno a sinistra. E magari capire se c’è modo di invertire la tendenza. Simpatico, ironico e positivo, Giuseppe ha resistito pure all’attentato di una cameriera che al bar, fingendo d’inciampare, gli ha rovesciato addosso un litro di aperitivo con le olive. È un periodo tremendo per la sinistra.
Passeggiando per Modena ho conosciuto anche un po’ di questi nuovi leghisti di cui parla il documentario. Che, pensate, non sono mostri assatanati contro gli immigrati, spinti dal mito di arricchire e chiusi a ogni forma di modernità. Forse sono fortunato e incontro solo quelli giusti, ma questi discutevano di raccolta differenziata, non di differenze razziali. Uno di loro elabora motori, che è poi quello che ti aspetti nella terra della Ferrari. Però elettrici, per biciclette e a prezzi concorrenziali".
(d.l.)
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