lunedì 28 marzo 2011

La leghista Borgonzoni e la mancata pesca di 12mila profughi affogati

Lucia Borgonzoni è la vera faccia della Lega Nord, quella che cammina sul filo della xenofobia mascherandola da battuta all'osteria. Sulla sua pagina Facebook, la Borgonzoni condivide un post della sezione leghista di Melegnano (Mi) in cui si fa una critica precisa alla Francia: prima bombardano la Libia, provocando l'esodo dei profughi, ma poi bloccano i clandestini che tentano di passare da Ventimiglia al territorio francese.
La battuta con cui viene commentato il fatto è questa: e bravi i francesi, prima interventisti, poi mollano la pesca a noi! 
Quella che i leghisti liquidano in maniera umiliante come "la pesca", riguarda persone che tentano la fuga da paesi in cui non c'è futuro per chi sogna una vita degna di questo nome. Moltissimi profughi, quasi 12mila negli ultimi 13 anni, non ce l'hanno fatta e sono affogati nel Mediterraneo.
Ha ragione l'antropologa francese Lynda Dematteo, autrice dello studio "L'idiozia in politica. Sovversione e neo-populismo in Italia": "Recitare la parte dei finti sciocchi serve per sentirsi autorizzati a pronunciare qualsiasi cosa. Presentare il discorso razzista facendo uso del registro comico è una delle strategie tipiche dell’estrema destra. Si tratta di una tecnica per far passare l’indicibile, renderlo udibile infrangendo il muro dell’intollerabile fino a sedimentare un senso comune che a forza di minimizzare accetta tutto".

Una sobria Lucia Borgonzoni tra il Trota e Angelo Alessandri


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